Archivio per aprile 2011
Tutti i Libretti di Verdi
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Biblioteca / Discoteca, Giuseppe Verdi, Libri, Operisti dell'Ottocento il 30 aprile 2011
Ogni melomane che si rispetti ha, nella sua biblioteca, una personale collezione di libretti.
L’esigenza pratica di avere a disposizione quanti più testi possibile con un minimo ingombro di spazio ha portato alla pubblicazione di numerose raccolte, dedicate in particolar modo agli autori più amati, tanto che nei lontani (si fa per dire) anni ’90 la Newton & Compton Editori inserì nel proprio catalogo 5 interessanti integrali librettistiche (Mozart, Rossini, Bellini, Verdi e Wagner) affidate alla cura di Piero Mioli. Di queste cinque integrali solo una (Verdi) è rimasta, attualmente, nel catalogo della casa editrice ma non dispero che, prima o poi anche le altre trovino la via di una ristampa; nel frattempo, se le trovate in una libreria ben fornita o in una bancarella, il mio consiglio è quello di accaparrarvele assolutamente.
L’unica integrale rimasta in catalogo, dicevo, è quella verdiana, più volte ristampata nel corso degli anni, prima in una nuova ed elegante veste grafica in occasione del centenario del 2001 e ora nella nuova serie dei Mammut, con una stilizzata caricatura del compositore di Busseto in copertina. L’edizione si fa apprezzare innanzitutto per la sua estrema completezza e, in effetti, le note di copertina recitano, non senza enfasi:
Fuorché la musica, tutto. Il pubblico del teatro di Verdi troverà in questo volume, a parte la musica, le note, la partitura (che sono logico appannaggio specialistico), tutti i testi dei libretti, integrali, e una ricca serie di rubriche volte a introdurre, a saggiare, a documentare, ad accompagnare l’ascolto.
Il libretto integrale di ogni opera viene accompagnato da un’esauriente introduzione storica e da ricche appendici, dove trovano spazio nella loro (quasi) totalità eventuali varianti alternative, riferite all’opera presa in esame. Spesso nelle appendici si trovano autentiche chicche o curiosità come, ad esempio, la prima stesura di alcune scene del Rigoletto o l’imbarazzante versione censurata della cabaletta “Sempre libera” della Traviata, che si rivelano elementi assai utili per entrare al meglio nel mondo e nell’estetica del melodramma italiano dell’800.
Opera al Cinema
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Uncategorized il 27 aprile 2011
Segnalo a chiunque fosse nei pressi di Macerata il prossimo appuntamento con l’opera lirica trasmessa in HD al Cine Teatro Italia (via Gramsci n°25, Macerata).
Il 3 maggio, alle 20.30, è prevista l’Aida di Giuseppe Verdi dal Maggio Musicale Fiorentino.
Interpreti principali: Hui He, Marco Berti, Ambrogio Maestri e Luciana D’Intino
Dirige Zubin Mehta, Regia di Ferzan Ozpetek e Scene di Dante Ferretti
Dalle 20.00, per chi vorrà, una breve introduzione all’opera a cura del sottoscritto.
Per info e prenotazioni potete contattare i seguenti numeri: 0733/237472 o 340 84 76 106
Costo del biglietto 12 euro
Eliza, ou Le voyage aux glaciers du Mont St. Bernard di Cherubini
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Eliza ou Le voyage aux glaciers du Mont St. Bernard, Luigi Cherubini, Operisti in Europa il 19 aprile 2011
«Si direbbe che, alzandosi al di sopra del soggiorno degli uomini, ci si lascino tutti i sentimenti bassi e terrestri, e che, a mano a mano che ci si avvicina alle regioni eteree, l’anima sia toccata in parte dalla loro inalterabile purezza.» (J.J.Rousseau, Julie, ou la Nouvelle Héloīse)
Nel 1761 Jean-Jacques Rousseau ambientava il suo celebre romanzo epistolare Julie, ou la Nouvelle Héloīse in una “cittadina ai piedi delle Alpi”, utilizzando la loro enorme imponenza per suggerire quel desiderio di elevazione presente nell’animo del protagonista. Comincia da queste pagine un interesse via via più intenso per la catena montuosa, tale da culminare nella famosa spedizione realizzata da Jacques Balmat e Michel Gabriel Paccard che, nel pomeriggio dell’8 agosto 1786, raggiunsero per primi la vetta del Monte Bianco. Le Alpi erano stabilmente entrate nella storia delle arti come oggetto estetico (e non più solo come mostruosità naturali) tanto che il loro progressivo accostamento a trame che avevano come protagoniste fanciulle pure e innocenti (nell’800 c’è solo l’imbarazzo della scelta: Sonnambula, Linda di Chamounix…) ha portato il critico Emanuele Senici a riferirsi a queste opere come a quelle delle “vergini alpine”. La purezza dell’aria e la trasparenza del cielo, nonché ovviamente il senso di esaltazione e grandiosità dato dalla visione delle alte cime, erano un perfetto contraltare delle virtù (purezza e, soprattutto, castità) connesse alle protagoniste di questi lavori. Il legame sarà così potente che lascerà residui anche in alcuni tra i personaggi dell’opera del tardo Ottocento e del Novecento (Wally di Catalani o la Minnie della pucciniana Fanciulla del West).
Ma non è di questo che vorrei parlare: all’interno delle opere ambientate nella rarefatta aria montana ce n’è una, in particolare, decisamente affascinante e che, curiosamente, non ha ancora trovato la via di una ripresa moderna con rigorosi criteri filologici: Eliza, ou Le voyage aux glaciers du Mont St. Bernard di Luigi Cherubini, tra i più affascinanti lavori dell’autore di Médée.
Opera al Cinema
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Uncategorized il 9 aprile 2011
Segnalo a chiunque fosse nei pressi di Macerata il prossimo appuntamento con l’opera lirica trasmessa in HD al Cine Teatro Italia (via Gramsci n°25, Macerata).
Il 26 aprile, alle 20.00, è previsto Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini dal Teatro Regio di Parma.
Dalle 19:30, per chi vorrà, una breve introduzione all’opera a cura del sottoscritto.
Per info e prenotazioni potete contattare i seguenti numeri: 0733/237472 o 340 84 76 106
Costo del biglietto 12 euro
Upcoming
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Uncategorized il 9 aprile 2011
A breve su queste pagine un viaggio nelle Alpi con:
Eliza, ou Le voyage aux glaciers du Mont St. Bernard di Luigi Cherubini
Maria Stuarda travestita: Buondelmonte
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Buondelmonte, Gaetano Donizetti, Maria Stuarda, Operisti dell'Ottocento il 2 aprile 2011
Un’opera nata per caso
Gli appassionati conoscono assai bene le sfortunate vicende che, nel 1834, accompagnarono la stesura di Maria Stuarda, programmata e improvvisamente proibita al Teatro San Carlo di Napoli. Donizetti lavorò all’opera per l’intera estate del 1834 assieme al giovanissimo Giuseppe Bardari (qui alla sua prima – e unica – prova come librettista), dopo aver invano ricercato la collaborazione di Felice Romani. Il debutto era previsto per il 6 luglio ma i ritardi di Romani e la conseguente scelta di Bardari fecero spostare la data al 15 agosto per rimandarla ancora ai primi di settembre. Da notare che il libretto, sottoposto alla censura il 19 luglio, non era mai stato ufficialmente approvato e, nell’attesa, le prove e la messa in opera di scene e costumi proseguivano alacremente. Il 4 settembre Bardari venne convocato dal censore Francesco Ruffa che richiese ampi cambiamenti: effettuati questi si dava per scontato un imminente debutto dell’opera, tanto che la prova generale venne effettuata o il 5 o il 6 settembre con esiti assai felici (come narra lo stesso Donizetti in due lettere). Il 7 settembre, tuttavia, l’opera venne proibita e dichiarata non accettabile, nonostante i cambiamenti nel libretto già operati da Bardari. Sul perché di questo improvviso divieto è possibile formulare solo ipotesi, alcune delle quali diventate quasi subito leggenda:
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