Ogni melomane che si rispetti ha, nella sua biblioteca, una personale collezione di libretti.
L’esigenza pratica di avere a disposizione quanti più testi possibile con un minimo ingombro di spazio ha portato alla pubblicazione di numerose raccolte, dedicate in particolar modo agli autori più amati, tanto che nei lontani (si fa per dire) anni ’90 la Newton & Compton Editori inserì nel proprio catalogo 5 interessanti integrali librettistiche (Mozart, Rossini, Bellini, Verdi e Wagner) affidate alla cura di Piero Mioli. Di queste cinque integrali solo una (Verdi) è rimasta, attualmente, nel catalogo della casa editrice ma non dispero che, prima o poi anche le altre trovino la via di una ristampa; nel frattempo, se le trovate in una libreria ben fornita o in una bancarella, il mio consiglio è quello di accaparrarvele assolutamente.
L’unica integrale rimasta in catalogo, dicevo, è quella verdiana, più volte ristampata nel corso degli anni, prima in una nuova ed elegante veste grafica in occasione del centenario del 2001 e ora nella nuova serie dei Mammut, con una stilizzata caricatura del compositore di Busseto in copertina. L’edizione si fa apprezzare innanzitutto per la sua estrema completezza e, in effetti, le note di copertina recitano, non senza enfasi:
Fuorché la musica, tutto. Il pubblico del teatro di Verdi troverà in questo volume, a parte la musica, le note, la partitura (che sono logico appannaggio specialistico), tutti i testi dei libretti, integrali, e una ricca serie di rubriche volte a introdurre, a saggiare, a documentare, ad accompagnare l’ascolto.
Il libretto integrale di ogni opera viene accompagnato da un’esauriente introduzione storica e da ricche appendici, dove trovano spazio nella loro (quasi) totalità eventuali varianti alternative, riferite all’opera presa in esame. Spesso nelle appendici si trovano autentiche chicche o curiosità come, ad esempio, la prima stesura di alcune scene del Rigoletto o l’imbarazzante versione censurata della cabaletta “Sempre libera” della Traviata, che si rivelano elementi assai utili per entrare al meglio nel mondo e nell’estetica del melodramma italiano dell’800.
Per quel che riguarda le tre opere francesi (Jérusalem, Les Vêpres Siciliennes e Don Carlos) viene pubblicata, dopo il testo originale francese, anche la corrispettiva traduzione ritmica italiana. Nel caso del Don Carlo si pubblica, in italiano, il testo della versione milanese in Quattro Atti ma la traduzione italiana del Primo Atto originale, effettuata per le recite modenesi del 1886, viene comunque presentata in Appendice.
Nel caso delle opere radicalmente riviste dall’autore (come Macbeth, Forza del Destino o Simon Boccanegra) il libretto pubblicato è quello della versione definitiva, con le scene della prima versione presenti in Appendice.
Ogni opera, infine, è corredata di una scheda discografica in cui Mioli prende in esame tutte le incisioni disponibili commentandole criticamente e con uno stile assai godibile, anche se non sempre mi trovo d’accordo con i suoi giudizi, spesso fin troppo drastici (Mioli sembra non sopportare assolutamente Beverly Sills, ad esempio, ed è assai scettico nei confronti di Cristina Deutekom).
I difetti del libro sono due, anche se minimi: rispetto alla prima pubblicazione del 1996 non sono stati effetuati aggiornamenti, il che significa che le schede discografiche risultano mancanti di tutte le incisioni realizzate negli ultimi quindici anni. Inoltre non è proprio vero che nelle Appendici si trovino tutte le varianti realizzate da Verdi per i suoi lavori, anche se mi si potrebbe giustamente rispondere che lamentare – è un esempio – l’assenza nel Rigoletto del testo dell’aria di Maddalena “Prends pitié de sa jeunesse” potrebbe essere francamente eccessivo. Completano il volume una nota biobibliografica, un saggio sulla bibliografia verdiana e un interessante scritto di Mioli sull’opera verdiana intitolato “Dramma e melodramma”.
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#1 di Nicola il 30 aprile 2011 - 16:18
Ci sono anche i volumi – sempre anni ’90 – della Garzanti che contengono tutti i libretti di Bellini, Rossini, Donizetti, Verdi e Puccini. Io ho i primi tre e devo dire che contengono parecchie imprecisioni sia nelle didascalie delle illustrazioni (per esempio, c’è un bell’uomo baffuto di nome Fanny Tacchinardi-Persiani, prima interprete di Lucia! Ora non l’ho sotto gli occhi, non posso verificare per bene) sia nella ripartizione delle battute all’interno dei libretti, etc. Comunque qualche mese fa, alla libreria Edison di Firenze, ho visto che sono stati ristampati e hanno sia una nuova copertina sia una nuova impostazione grafica all’interno. Speriamo che abbiano corretto i numerosi errori! Un saluto caro e complimenti per il blog, lo leggo sempre con tanto interesse! Nicola
#2 di Gabriele Cesaretti il 30 aprile 2011 - 16:28
Ciao Nicola e grazie!
Si, ho presente le edizioni della Garzanti (parlerò dell’integrale di Donizetti prossimamente). Se vai alla pagina di Lucia troverai la didascalia relativa all’uomo baffuto (mi pare fosse Lablache, ora non l’ho sottomano)…
Non sapevo li avessero ristampati, ma sul sito della Garzanti non li trovo!
Grazie ancora e a presto!