Purtroppo questa integrale dei testi rossiniani in due volumi, pubblicata nel 1997, è da tempo fuori catalogo per la Newton & Compton. Un peccato perchè, pur con alcuni limiti, anche in questo caso come per l’integrale verdiana, il lavoro di Piero Mioli si segnala per accuratezza e completezza. Mancano, è vero, alcune varianti importanti che recentemente sono state recuperate e, in qualche caso, anche allestite: segnalo ad esempio l’assenza del testo del Finale di Zelmira nella versione di Parigi per la Pasta, recentemente portato in scena nell’edizione dell’opera allestita al Rossini Opera Festival nel 2009 (ma la preghiera era stata anche incisa da Marilyn Horne in un prezioso recital Fonit Cetra dedicato alle arie alternative di Rossini). Tuttavia quello che c’è in questi due volumi compensa a usura quel poco che manca: documentate e interessanti, al solito, le introduzioni alle varie opere e interessantissime le singole Appendici, in cui non solo trovano spazio i testi delle arie alternative ma che spesso diventano una sorta di mini antologia letteraria delle fonti poetiche (in Zelmira, ad esempio, vengono riportati ampi stralci della tragedia di Mr. De Belloy alla base del libretto di Tottola). Delle opere francesi, inoltre, viene fornita anche la traduzione ritmica in italiano.
Preziosa, infine, la scelta di inserire nel corpus dell’integrale i testi dei vari pasticci su musiche rossiniane, come Ivanhoé, L’ape musicale e Robert Bruce: in un momento in cui, finalmente, la totalità del teatro rossiniano è stata allestita in tempi moderni trovando quasi sempre la via del disco ufficiale (purtroppo, ahimé, non sempre su case discografiche di facilissima reperibilità) poter avere sottomano anche i libretti di pasticci spesso curati dall’autore stesso (è il caso dell’Ivanhoé in cui Rossini inserì un primo abbozzo di quello che sarebbe divenuto il celeberrimo Allegro conclusivo dell’Ouverture di Guillaume Tell) si rivela uno strumento di estrema utilità.
Immancabile la rubrica discografica monografica (aggiornata, ovviamente, al 1997) dedicata a ogni titolo (e ricca di notazioni anche sul resto del repertorio rossiniano) nonostante si trovino giudizi opinabili e incomprensibilmente negativi su alcuni importanti artisti, tra cui spicca Rockwell Blake, che evidentemente Mioli proprio non sopporta. Il volume viene, inoltre, completato da una Nota biobibliografica e da uno scritto finale dedicato alle pubblicazioni critiche che hanno Rossini come oggetto.
In attesa di una ristampa consiglio senz’altro l’acquisto laddove lo si scorgesse in bancarelle particolarmente fornite.
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