Un inusuale, ma bellissimo, ascolto come “introduzione musicale” dei prossimi tre post di Non solo Belcanto, che saranno dedicati alla segnalazione di Tutti i libretti di Bellini e alle regie belliniane di Hugo De Ana.
Raina Kabaivanska in una struggente interpretazione della scena finale di Alaide da La Straniera di Vincenzo Bellini, tratta da un suo recital vocale. La Sofia Philharmonic Orchestra è diretta da Maurizio Arena (1981)
ALAIDE
Sono all’ara… Barriera tremenda
Fra noi sorge… ed io stessa l’alzai!
Più non reggo… ardo, agghiaccio a vicenda…
Non l’amore, la speme lasciai.
(S’inginocchia, e stende le mani al cielo pregando)
Ciel pietoso, in sì crudo momento
Al mio labbro perdona un lamento…
È l’estrema favilla d’un foco,
Che fra poco – più vita non ha.
Se i sospiri, se i pianti versati
I tuoi sdegni non hanno placati,
Questo almeno ti renda propizio
Sacrifizio – che il core ti fa.
[…]
(nell’estrema disperazione)
Or sei pago, o ciel tremendo…
Or vibrato è il colpo estremo…
Più non piango – più non temo
Tutto io sfido il tuo furor.
Morte io chiedo, morte attendo;
Che più tarda, e in me non piomba?…
Solo il gelo della tomba
Spegner puote un tanto amor!
TUTTI
Ah! lo spirto l’abbandona…
Ciel perdona – un tanto error.
(Alaide si abbandona fra le braccia del Coro)