Archivio per agosto 2011

Chiuso per ferie

Non solo Belcanto va in ferie: Buone Vacanze!!

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Poco più di quattro

Dopo poco più di quattro mesi di vita provo a tracciare un bilancio dell’attività di Non solo Belcanto da marzo ad oggi, un bilancio che, per quanto mi riguarda, è assolutamente positivo. Ho deciso di aprire questo blog ponendomi come obiettivo quello di gestirlo in maniera quanto più “impersonale” possibile, il che significa evitare di intasare il web di post su quello che mangio, quello che faccio, quello che provo, perché sono depresso o perché sono malinconico: la scelta è stata quella di gestire uno spazio in cui potessero essere pubblicati articoli e/o approfondimenti dedicati a quello che mi piace (l’opera lirica italiana del XIX secolo) che potevano faticare a trovare spazio in altre testate a cui felicemente collaboro. Non che io abbia qualcosa contro i blog gestiti in maniera personale: il mio primo blog (Avanguardia Lirica, attualmente chiuso) era nato così, a metà tra un diario “privato” (per quanto possa dirsi privato il mondo del web) e una raccolta di impressioni “liriche”. Il problema è che un’impostazione di questo tipo, sospesa tra post personali e altri più “ufficiali”, non mi soddisfaceva più, dato che la trovavo limitante e, in una parola, banale (sia chiaro, sono io a non riconoscermi in questa tipologia di blog, altri ci si ritrovano benissimo e gestiscono dei blog splendidi). Detto questo aggiungo anche non sono nemmeno così ingenuo da pensare che non passi nulla di me dagli articoli pubblicati finora su Non solo Belcanto, anche se forse quello che emerge dai post di NSB è qualcosa di diverso (magari fin troppo simile a una maschera pirandelliana). Avevo, in ogni caso, preso la decisione di archiviare definitivamente Avanguardia Lirica per ricominciare da zero, ho riaperto un nuovo blog e mi sono ritrovato a superare abbondantemente le 1.400 visite con oltre 4.500 navigazioni interne in poco più di quattro mesi, il che, per essere questo un blog che si occupa di argomenti di nicchia (piaccia o no alla maschera pirandelliana), mi pare un risultato da non trascurare affatto e che, non lo nascondo, mi fa molto piacere. Anche l’idea di dedicare un ciclo a tema sulle opere del Risorgimento mi pare abbia sortito una buona riuscita, tanto che non escludo la possibilità di cimentarmi in altri cicli “tematici”, visto che di opere da ascoltare ce ne sono veramente tante. Sono anche contento della collaborazione fotografica che si è creata con la bravissima Lucia T. Sepulveda (vedi foto a destra, tratta dal ciclo di foto destinate al post su Tutti in Maschera di Carlo Pedrotti, che ha segnato l’inizio della nostra collaborazione) e posso solo augurarmi che continui in futuro con altri servizi dedicati ad altre opere.

Insomma, questa sbrodolata solo per ringraziare chiunque sia passato di qui e si sia fermato per leggere qualche riga, augurandomi che possa ritornare su queste pagine per condividere impressioni, passioni e amore per la lirica.

Ops, mi sa che questo può essere considerato come un post personale… (e vabbé, uno ogni tanto… succede…)

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Risorgimento – 4: La Battaglia di Legnano di Giuseppe Verdi

L’omaggio di Non solo Belcanto al 150° dell’Unità d’Italia avviene con l’approccio a quattro melodrammi “inusualmente” risorgimentali (Clicca sull’immagine a lato o sul banner nella colonna di destra per leggere gli altri articoli del ciclo).

Il fatto

Una delle pagine più gloriose del Risorgimento fu la creazione della Repubblica Romana, ufficialmente proclamata dopo le elezioni a suffragio universale tenute nel gennaio del 1849 e seguita alla fuga di Pio IX da Roma dopo l’uccisione in un attentato del primo ministro pontificio Pellegrino Rossi. Rifugiatosi il papa a Gaeta, presso i Borboni, la capitale rimase senza governo e si insediarono i gruppi democratici: in questo clima esaltato e vivace debuttò al Teatro Argentina il 27 gennaio La Battaglia di Legnano di Giuseppe Verdi, accolta da un fanatico entusiasmo che si concluse con il bis finale dell’intero IV Atto, significativamente intitolato “Morire per la patria!”. Il 9 febbraio l’Assemblea Costituente eletta proclamò la decadenza del potere temporale del papa e la nascita del nuovo stato, repubblica parlamentare, con il “glorioso nome di Repubblica Romana”; la forma di governo sarebbe stata la “democrazia pura” secondo basi democratiche e non dinastiche e i poteri effettivi sarebbero stati in mano di un triumvirato formato da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini. L’evento fu clamoroso ed ebbe ripercussioni anche in Toscana e in Piemonte ma, purtroppo, era destinato a fallire: divenuta il centro principale della rivoluzione democratica (nonché rifugio di esuli provenienti dall’intera penisola) la Repubblica Romana tentò di portare avanti con grande forza riforme tese alla laicizzazione dello stato e al rinnovamento sociale e politico, tra cui la confisca dei beni del clero e una riforma agraria, ma le ripercussioni furono inevitabili. Da Gaeta Pio IX aveva fatto appello a tutte le potenze cattoliche per essere ristabilito nei suoi territori e alla chiamata risposero non solo Austria, Spagna nonché, ovviamente, il Regno di Napoli ma anche la Francia del presidente Bonaparte, desideroso sia di prevenire un intervento austriaco che di guadagnarsi il favore cattolico. 35.000 soldati francesi vennero inviati nel Lazio e, nonostante la coraggiosa resistenza nella difesa di Roma (in cui emersero le qualità politiche di Mazzini e quelle militari di Garibaldi) la sconfitta fu inevitabile. La resa avvenne il 4 luglio.

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Risorgimento: Fratelli d’Italia – 2

Un’ulteriore segnalazione che ritengo doverosa in un blog votato, come è appunto Non solo Belcanto, alla musica italiana del XIX secolo: nel profluvio di prodotti celebrativi che sono arrivati nei negozi di dischi, nelle edicole e nelle librerie spicca questo doppio cd Fratelli d’Italia edito dalla Twilight Music. Quello che caratterizza il cofanetto è, innanzitutto, l’accurata scelta dei brani: l’ambito delle scelte musicali di questo Fratelli d’Italia si limita al XIX secolo, senza sconfinare in brani già novecenteschi come La leggenda del Piave e questa esclusiva vocazione ottocentesca rende l’antologia decisamente appetibile (almeno per il sottoscritto), senza contare che il prezzo appare decisamente abbordabile. Le registrazioni, inoltre, provengono tutte dagli archivi RAI e sono state restaurate e impaginate con molta cura.

Dentro c’è tutto quello che un appassionato dell’800 può desiderare: si va dall’Inno dell’albero della libertà di epoca napoleonica (1796) alla Camicia Rossa garibaldina (1860); la travolgente cabaletta “Suoni la tromba” dei belliniani Puritani (interpretata da Sesto Bruscantini e Franco Calabrese) è presente assieme alla struggente “O tu Palermo” dai verdiani Vespri Siciliani (affidata a Nicola Rossi Lemeni); Addio mia bella addio (1848) e il celebre Coro della già citata (in questo blog) Caritea, Regina di Spagna si affiancano agli immancabili “Va pensiero” del Nabucco e all’Inno di Mameli.

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