TuttoVerdi – La battaglia di Legnano

Battaglia di LegnanoDVDCoverProprio brutto il tredicesimo volume del ciclo TuttoVerdi della CMajor, tanto da configurarsi senza dubbio come la pubblicazione peggiore dell’intera serie. Vero è che, a quanto si sa, non avrebbe dovuto essere questa l’edizione designata a essere ripresa, ma quella andata in scena a Parma nell’ottobre 2012 con la regia di Pier Luigi Pizzi e la prevista direzione di Andrea Battistoni; tuttavia l’anticipata fine della gestione Meli a Parma ha forse convinto la Unitel e la CMajor a realizzare, a tambur battente, il video di una delle recite triestine del febbraio 2012. Fatto sta che il dvd è veramente bruttino: lo spettacolo di Ruggero Cappuccio nacque a Roma nel maggio 2011 (ma in origine era stata annunciata la regia di Gabriele Lavia) e si configurava come un gesto di denuncia contro l’indifferenza politica nei confronti dei beni culturali dell’Italia. L’idea (che trovo bislacca applicata a quest’opera) funzione in qualche scena, ma, oltre a essere troppo statica, alla lunga risulta decisamente snervante e, in ogni caso, terribilmente invecchiata in soli pochi anni. Musicalmente si segnala la direzione corretta di Boris Brott (poi sul podio anche a Parma, qualche mese dopo, in sostituzione del rinunciatario Battistoni) che però non sa innervare di pathos e senso del grandioso la musica verdiana in una lettura troppo grigia, mentre il cast è decisamente deludente: Andrew Richards, che è comunque il migliore in campo, è un pallido Arrigo; Dimitra Theodossiou una debole Lida (peraltro i costumi le stanno malissimo e non sarebbe stata una cattiva idea ridisegnarli per l’occasione) mentre il baritono argentino Leonardo Lopez Linares parte benino ma arriva decisamente stanco al grande appuntamento del III Atto, durante il quale si sentono alcuni suoni francamente molto brutti, che non sarebbe stato male rifare in vista di una pubblicazione in dvd. Siamo tutti esseri umani e qualche suonaccio, in una recita, ci può stare: ma in un cd o in un dvd (con il micidiale tasto Rewind a portata di mano) bisogna essere attenti, altrimenti ne va non solo dell’immagine del prodotto ma anche dell’artista coinvolto, verso cui si fa un pessimo servizio.

Da segnalare quanto  si legge al termine delle note del booklet firmate da Anselm Gerhard: “Persino alla fine del Novecento, per ragioni difficili da comprendere, La battaglia di Legnano è rimasta una Cenerentola nell’ambito della riscoperta delle opere giovanili di Verdi. All’inizio del 21° secolo, infine – e non solo in Italia – l’argomento è diventato scomodo: gli eventi riguardanti la Lega di città lombarde sono infatti stati appropriati come mito di fondazione dalla Lega Nord, il partito separatista della cosiddetta «Padania».” Confesso che leggendo queste righe sono stato assalito da una grande tristezza: poi non chiediamoci perché nessuno ci prende sul serio all’estero, visto che il livello da operetta della nostra (mala)politica è ormai così palese, per quanto mitigato dalla pietosa specificazione secondo cui non solo l’Italia avrebbe questo problema.

(14 – continua)

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