Una “nuova” Biblioteca musicale

Ancona PanoramaOgni tanto arrivano delle buone notizie in un’Italia che, a volte, mi sembra aver allegramente dimenticato quanti e quale possibilità (anche, se non soprattutto, economiche) sarebbe in grado di poter cogliere dalla sua storia culturale, artistica e musicale: è stata, infatti, ufficialmente presentata al pubblico la donazione, stipulata a Camerano nel 2011, dell’Archivio Mancinforte Sperelli al Comune di Ancona. Si tratta di un cospicuo e  importante fondo archivistico e documentario curato nel corso di tutta la sua vita dal Marchese Giancarlo Mancinforte Serafini Sperelli di Camerano (1921-2006): al centro del fondo spicca un’impressionante serie di spartiti musicali (circa 1300) che riproducono l’interesse del Marchese, il quale amava rintracciare spartiti di lavori anche desueti per il solo piacere derivato dall’esecuzione pianistica personale. La qualità e la quantità delle opere presenti all’appello è impressionante e riproduce, di fatto, l’intera storia del teatro in musica, con una particolare attenzione ai capolavori della tradizione europea ottocentesca e primonovecentesca ma anche con una presenza cospicua di opere contemporanee, d’avanguardia nonché straniere: il marchese Giancarlo Mancinforte Serafini Sperelli era un uomo estremamente curioso e dagli interessi variegati, ma comunque paziente e tenace nella ricerca di musiche nuove da leggere e suonare, tanto che quando non riusciva a trovare sul mercato qualche spartito lo ricercava nelle biblioteche chiedendo e ottenendone una riproduzione fotostatica che veniva sempre accuratamente rilegata. Da segnalare nel fondo la presenza di spartiti di opere di area slava di rarissima esecuzione, come La sposa di Messina di Zdenek Fibich, Halka di Stanislaw Moniuszko o Hunyadi Làszlò di Ferenc Erkel, senza dimenticare la colossale Guerra e Pace di Prokofiev, oltre a rarissime partiture originali a stampa del Settecento (Iphigénie en Tauride di Nicolò Piccinni, Oedipe à Colone di Antonio Sacchini, Artaxerxes di Thomas Arne e altri ancora). In aggiunta all’impressionante numero di spartiti pianistici andranno anche segnalati la poderosa collezione di libretti (120 rari, relativi prevalentemente a rappresentazioni marchigiane dei secc. XVIII e XIX, e altri 150 circa editi da Lucca, Ricordi e Sonzogno), miscellanee varie, molti dischi in 33 e 45 giri, oltre a volumi monografici ed enciclopedie specialistiche. Al fondo musicale si aggiunge l’archivio di famiglia, consistente in 30 buste di documenti privati dei secc. XVII-XIX.

La donazione di questa enorme mole di prezioso materiale è avvenuta grazie alla generosa scelta della vedova del marchese, Fausta Maria Gaggiotti Mancinforte Serafini Sperelli, che ha donato l’intero fondo al Comune di Ancona e alla Biblioteca Comunale Benincasa. Come ha giustamente segnalato la musicologa Paola Ciarlantini alla presentazione pubblica della donazione (avvenuta lo scorso 6 dicembre nello spazio incontri della Biblioteca Benincasa) “grazie alla nuova sezione musicale, naturalmente intitolata al Marchese Giancarlo Manciforte Sperelli Serafini, la Biblioteca L. Benincasa è divenuta una delle più importanti d’Italia relativamente alla storia dell’opera“. L’evento di presentazione pubblica della donazione è stato accompagnato da un concerto, realizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giovanni Battista Pergolesi” di Ancona, durante il quale il soprano Silvia Giannetti e la pianista Silvia Ercolani hanno eseguito composizioni tratte dal fondo Mancinforte nonché brani composti dallo stesso Marchese Giancarlo Mancinforte, che fu anche compositore (e le cui opere sono ovviamente presenti nel fondo).

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