Archivio per gennaio 2014
Grandioso!
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Belcanto, Biblioteca / Discoteca, CD, Giuseppe Verdi, Musica Sacra il 25 gennaio 2014
Gli anniversari passano ma, spesso, qualcosa lasciano, come è il caso di questo agile cofanetto di 7 cd edito dalla Deutsche Grammophon e significativamente intitolato Grandioso! Great VERDI Recordings from Caruso to Pavarotti. Grandioso è una delle più enigmatiche, ma anche delle più caratterizzanti, prescrizioni verdiane: Verdi la utilizza molto spesso, sempre in corrispondenza di momenti drammaturgicamente molto significativi, quindi il nome scelto per questo bel cofanetto non è affatto dato a caso. Grandioso! è anche il livello della maggior parte dei brani contenuti in questa raccolta che, in ordine alfabetico, copre la maggior parte delle opere verdiane con ascolti molto interessanti. Si segnalerà, quindi, la presenza di una splendente Grace Bumbry, alle prese sia con Eboli che con uno spettacolare “Tu che le vanità”; un Giuseppe Di Stefano come al solito assai peculiare come tecnica e emissione ma infinitamente migliore dei suoi numerosi e disgraziati imitatori; la sempre splendida Elvira di Joan Sutherland dal famoso recital del 1959 diretto da Nello Santi, e ancora l’Ernani di Carlo Bergonzi, il Duca di Luciano Pavarotti e tanti altri. Più interessanti di queste registrazioni celeberrime (che, beninteso, è sempre un piacere ascoltare) ho però trovato le prestazioni di artisti meno noti, come il tenore Petre Munteanu, che è un elegante Duca di Mantova, o la classe di Pierrette Alaire, che sigla un “Caro nome” da ricordare. Oltre alla Messa da Requiem integrale diretta da Ferenc Fricsay (splendida, manco a dirlo) il cofanetto è completato da un cd interamente dedicato alla tradizione del Verdi eseguito in tedesco. Qui sono contenute alcune delle esecuzioni più entusiasmanti: è esaltante ascoltare voci di vero basso come Kim Borg e Georg Hann (entrambi alle prese con la Profezia di Zaccaria) così come nessun “Balen” del Trovatore è in grado di reggere il paragone con la suprema eleganza dell’incisione di Heinrich Schlusnus, la cui esecuzione è un prodigio di raffinatezza e languore amoroso. Ma, per quanto splendido sia Schlusnus (la cui languidezza dipinge finalmente un Conte giovane e innamorato, assai più efficace di certi esperimenti moderni) il brano che da solo vale l’ascolto del cd è “Lodernde Flammen schlagen zum Himmel auf”, ovvero “Stride la vampa”, registrato da Karin Brazell nel 1929: non solo il rispetto dei trilli è scrupoloso in una maniera impensabile per gli artisti italiani contemporanei dell’epoca, ma viene creata un’atmosfera di delirante sospensione, come una macabra ninna nanna, che non è possibile paragonare a nessun’altra incisione. Soprattutto in questi cd appare evidente come oggi si sia perso quell’accento, al tempo stesso retorico e nobile, che costituisce il lievito segreto della musica verdiana; un accento sacrificato spesso sull’altare di una presunta “umanizzazione” dei personaggi e un accento che, invece, troviamo presente a pieno titolo in queste quasi otto ore di musica, testimonianza preziosa di un’epoca passata.
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Claudio Abbado (Milano, 26 giugno 1933 – Bologna, 20 gennaio 2014)
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Uncategorized il 20 gennaio 2014
Segnalazione donizettiana
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Uncategorized il 18 gennaio 2014
Segnalo a chiunque fosse interessato e/o nei paraggi che domenica 26 gennaio 2014 terrò la conferenza di Guida all’Opera per L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, titolo inaugurale della Stagione Lirica 2013 / 2014 del Teatro delle Muse di Ancona. L’incontro è previsto al Ridotto del Teatro delle Muse dalle ore 11 e, in occasione della Guida all’Opera, dovrebbe anche essere disponibile il programma di sala dello spettacolo con un mio scritto di presentazione. Visto che l’ingresso alla Guida all’Opera è gratuito, se vorrete intervenire e presenziare sarete ovviamente i benvenuti. L’elisir d’amore sarà in scena al Teatro delle Muse venerdì 31 gennaio alle ore 20.30 e domenica 2 febbraio alle ore 16.00; direttore d’orchestra Jader Bignamini. regia e luci Arnaud Bernard, in scena Serena Gamberoni, Francesco Meli, Alexey Bogdanchikov e Bruno Praticò.
TuttoVerdi – La traviata
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Biblioteca / Discoteca, DVD, Giuseppe Verdi, La traviata, Operisti dell'Ottocento il 11 gennaio 2014
Questa traviata è uno dei volumi più interessanti del ciclo TuttoVerdi edito dalla CMajor con registrazioni provenienti dal Teatro Regio di Parma: allestita durante il Festival Verdi 2007 (assieme alla Luisa Miller di cui ho già parlato) questa traviata venne da molti sminuita nel confronto con la Luisa, ma la pubblicazione del diciottesimo volume della serie consente, a distanza di cinque anni, di rivedere in parte questo giudizio, che comunque io non condivisi nemmeno all’epoca, avendo assistito dal vivo a entrambi gli spettacoli, oltretutto in due giorni consecutivi. Avendo già parlato del bellissimo spettacolo di Karl-Ernst e Ursel Herrmann in questo post eviterò di ripetermi e rimando al link per le opinioni circa regia, scene e costumi. Circa la parte musicale aggiungo che la direzione di Yuri Temirkanov è bellissima, intensa e calda come una colata di lava, ma intrisa di un lirismo struggente che non manca di lasciare il segno; peccato per i canonici tagli “di tradizione”. Nel cast Svetla Vassileva fu molto criticata ma onestamente non capisco perché: gli acuti sono striduli e c’è un fuori tempo abbastanza evidente al termine di “Sempre libera” (che non sarebbe stato male correggere) ma, al di là del fatto che si sente molto di peggio in giro, l’interpretazione e il fraseggio sono talmente personali da farsi perdonare molte cose; in più è una bella donna e in scena sta molto bene. Più scialbo Massimo Giordano, comunque un Alfredo abbastanza attendibile, per quanto assai parco di sfumature, e bravo Vladimir Stoyanov, un Gérmont padre notevole. Uno dei dvd del ciclo TuttoVerdi che assolutamente merita una visione.
(19 – continua)
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Riccardo Muti – Il mio Verdi
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Aida, Attila, Biblioteca / Discoteca, CD, Falstaff, Giuseppe Verdi, La traviata, Macbeth, Musica Sacra, Nabucco, Simon Boccanegra il 4 gennaio 2014
Meritoria, indubbiamente, l’iniziativa del Corriere della Sera, che ha presentato in dieci uscite un prezioso cofanetto contenente nove opere in cd e un documentario in dvd dedicati all’arte di Riccardo Muti alle prese con la musica di Giuseppe Verdi. Il titolo, pomposo, dell’intera raccolta è, da solo, tutto un programma: Riccardo Muti, Il mio Verdi. Sgombriamo subito il campo da quelli che, personalmente, ritengo essere i punti deboli della raccolta in questione, ovvero il solipsismo del direttore protagonista di tutte le incisioni, tanto da far sparire il nome dei solisti di canto dal retro di ogni booklet a partire dalla terza uscita, e il continuare nella retorica del Verdi che “diede una voce alle speranze e ai lutti, pianse ed amò per tutti”, secondo una patriottarda definizione di Gabriele D’Annunzio che, personalmente, trovo alquanto superata (ma ribadita nel dvd che costituisce l’uscita n.10 della serie). Verdi cantò l’Italia e gli italiani, questo è fuor di dubbio, ma soprattutto ne cantò i difetti e le contraddizioni, con quell’amore che non cela ma, al contrario, sottolinea quanto può e deve essere modificato: continuare nella retorica facile significa sottovalutare la portata politica del messaggio verdiano che, soprattutto in tempi tristi e complicati come quelli che stiamo vivendo, sarebbe invece molto importante.
Il 2013 di Non solo Belcanto
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Uncategorized il 1 gennaio 2014
E come ogni anno WordPress prepara un simpatico report delle attività del blog, che quest’anno hanno osservato una relativa battuta d’arresto per i motivi già detti pochi giorni fa. Che dire? Spero di essere più presente nel 2014 e spero di continuare a parlare di musica (e della musica del Primo Ottocento italiano) per molto tempo ancora; spero anche di poterlo fare con tranquillità e serenità e spero che prima o poi l’Italia si accorga di questo enorme patrimonio culturale, un vero e proprio petrolio inesauribile, costituito dalle arti, dalla musica e dalla sua storia, che allegramente evitiamo di sfruttare perché, in fondo, non ce ne frega nulla. Nonostante tutto Buon 2014!
The concert hall at the Sydney Opera House holds 2,700 people. This blog was viewed about 21,000 times in 2013. If it were a concert at Sydney Opera House, it would take about 8 sold-out performances for that many people to see it.
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