Articoli con tag Wagner
La Favorite per due violini di Wagner
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Biblioteca / Discoteca, CD, Gaetano Donizetti, La favorite, Musica Da Camera, Operisti dell'Ottocento, Operisti in Europa, Richard Wagner il 16 marzo 2013
Nei suoi anni “parigini” Richard Wagner si adoperò, per sbarcare il lunario, in varie trascrizioni del successo del momento, ovvero La Favorite di Gaetano Donizetti. La trascrizione per duo di violini ha visto, quasi dieci anni fa, la realizzazione di un interessantissimo cd a cura della Oehms Classics, contenente questo brillante arrangiamento donizettiano eseguito da Matthias Wollong e Jörg Faßmann, con la narrazione di Daniel Morgenroth a intervallare i vari numeri dell’opera su testi di Michael Dißmeier. Realizzata nei primi anni ’40 del XIX secolo su commissione dell’editore Maurice Schlesinger (che pagò Wagner molto poco, almeno rispetto agli standard dell’epoca, ovvero 1100 franchi per una serie di trascrizioni che, oltre a questa, comprendevano anche quella per piano, a due e a quattro mani, per quartetto d’archi ecc) la trascrizione, ovviamente, non reca assolutamente nulla di quello che diventerà poi il caratteristico stile di Wagner: la musica che si sente è di Donizetti, Wagner non fa altro che ridurla in una scintillante partitura da camera che gli amatori francesi dell’epoca avranno sicuramente suonato nella quiete dei loro salotti mondani. Nulla più di una curiosità, in fondo, ma che in questo 2013 dedicato a Verdi e Wagner nel bicentenario della nascita ci permette di ricordare anche uno dei periodi più bui della vita del genio di Lipsia, prima che rivoluzionasse la storia della musica. L’esecuzione di Matthias Wollong e Jörg Faßmann è coinvolgente e “salottiera” al punto giusto, rendendo questo disco, registrato nel marzo 2004, di piacevolissimo ascolto.
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Il Compleanno di Tristano (e Isotta)
Pubblicato da Gabriele Cesaretti in Operisti in Europa, Richard Wagner, Tristan und Isolde il 21 Maggio 2011
Il rapporto tra opera e cinema è strano. In quanto genere per sua natura (si canta anziché parlare) privo di realismo, il teatro lirico appare incompatibile, per tempi drammatici ed espressività, con il dinamismo richiesto dal mezzo cinematografico, a dispetto degli evidenti debiti con il melodramma che, soprattutto nei suoi primi anni di vita, il cinema ha contratto. Per aprire questa nuova categoria del blog, dedicata ai rapporti tra opera e cinema, non ho scelto una delle molte trasposizioni cinematografiche (alcune riuscite, altre meno) di opere liriche ma un film più particolare, scoperto per caso grazie allo spirito di iniziativa di un’amica che ha ben pensato di propormene la visione dopo essere stata costretta dal sottoscritto a un
barbaro lungo pomeriggio di ascolti wagneriani.
Il Compleanno di Marco Filiberti (2009), difatti, è un film profondamente permeato dalla musica e, in parte, dall’estetica wagneriana e proprio per questo motivo il previsto contrappasso (il film è bello, ma la tematica è indubbiamente pesante e la visione lascia una discreta tensione addosso) ha portato alla scoperta di un prodotto interessante e persuasivo, peraltro in parte girato a Jesi con il contributo della Fondazione Pergolesi Spontini. Spulciando in rete ho trovato molte recensioni al film, molte assolutamente negative e, almeno secondo il modesto punto di vista di un melomane che non ha le competenze per essere anche un critico cinematografico, anche ingiuste, perché non mi pare che si sia tenuto conto dell’estrema importanza che Wagner (e il Wagner di Tristan und Isolde) ha nella gestione dell’atmosfera generale del film. Questi brevi note, quindi, non vogliono essere una recensione del film e non ne hanno la pretesa, ma semplicemente vogliono essere una riflessione “a margine” sui rapporti con Wagner che trovo assolutamente evidenti nella regia e nella sceneggiatura di Filiberti.
Attenzione SPOILER: continuando a leggere verrà svelata la trama del film
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