Atto Secondo

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Sala come nella prima scena dell’Atto primo.

Scena prima. Irene sola, indi Lamberto
IRENE
(smaniosa)
Non riede?… Ei tarda!… Oh! smania!
Mi trema il cor!… Avea squallido il volto
Quando lasciommi… Chi sa qual volgea
Nella sua mente idea?… No… Buondelmonte,
Tradirmi non saprai:
Troppo il giurasti, un empio cor non hai.
Ma… oh Dio!… chi sa se Bianca
Rivide ei forse?…
LAMBERTO
Irene,
Se qui ancora si rechi un Amideo,
Non ti sorprenda, alta cagion vel’ guida.
Evitar grave danno oggi, mel’ credi,
Tu sola puoi. Rispondi:
T’è caro Buondelmonte?
IRENE
E tu mel’ chiedi?
Forza non v’ha che possa
Dividermi da lui.
LAMBERTO
Tu, che sua vita
Ami così… potrai
All’ira nostra in preda oggi lasciarla?
IRENE
All’ira vostra?.. Io non intendo… Parla.
LAMBERTO
Tu ben sai ch’ei fé promise
A mia suora, e la derise.
Or giurata è a te sua mano,
Ma quel giuro io rendo vano.
Ch’ei non sia della tradita,
Ma nemmen di te consorte:
Lo discaccia, e la sua vita
Lascia all’onta, ed al rossor.
Se mel nieghi, di sua morte
La sentenza ho ferma in cor.
IRENE
Con quei detti, ah! tu non sai
Qual ferita al cor mi dai!
Congiurato, iniqui, avete
Tutti voi di tormentarmi?
Me in inganno trar volete?
Avvilirmi, spaventarmi?
Ma non temo, e mio consorte
Buondelmonte diverrà!
La minaccia della morte
Vana alfin restar dovrà.
LAMBERTO
Sì?…

Scena seconda. Buondelmonte e detti
BUONDELMONTE
Lamberto!…
IRENE
(a Buondelmonte)
Ah! qui noi siamo
Minacciati…
BUONDELMONTE
(Oh! ciel!) Ch’io solo
con lui resti…
LAMBERTO
Qui nol bramo.
IRENE
(a Buondelmonte)
Tu non vedi il mio terror!
LAMBERTO
(per partire)
Io vi lascio…
BUONDELMONTE
(a Lamberto)
No… m’ascolta…
IRENE
Buondelmonte!
LAMBERTO
E il chiedi ancor?
BUONDELMONTE
(a Lamberto)
Volle un ardente amore
Ch’io ti recassi offesa:
Quella dal tuo livore
Funesta non sia resa:
Cagion di ria discordia
Non possa diventar.
LAMBERTO
(a Buondelmonte)
Sa ognun che tu l’amico
Tradisti in me vilmente,
Mi sappia a te nemico,
Ognuno… eternamente!
Barriera insuperabile
Fra noi si deve alzar.
IRENE
(a Buondelmonte)
Qui ragionar d’offese
Più non voler con lui,
Quell’ira, che l’accese
Lascia ch’ei narri altrui,
Ognun saprà dell’empio
La rabbia condannar.
BUONDELMONTE
M’odi, Lamberto… guardati
Dal provocarmi a sdegno.
IRENE
(a Buondelmonte)
Non sai qual patto orribile
Espose a me l’indegno?
O ch’io non debba stringerti
Qual mi sarai consorte,
O segnerà tua morte
Il nodo sull’altar.
LAMBERTO
E il dico ancora…
IRENE
Perfido!..
BUONDELMONTE
(adirato)
Tu solo déi tremar…
IRENE
(a Buondelmonte)
Ah! ti calma!… chi puote cangiarmi?
Chi una fiamma sopir così viva?
(a Lamberto)
Vanne: e sola a tua colpa s’ascriva
Il disprezzo che teco verrà.
BUONDELMONTE
(a Lamberto)
Va’, disgombra… il tuo sangue non cada
A macchiar la magion de’ Donati:
Non ti curo, e dovunque ten vada
Il mio sprezzo seguirti saprà.
LAMBERTO
Io vi lascio…
(ad Irene)
Per molti di pianto
La cagione fatale sarai.
Sui Donati ricada soltanto
Quanto sangue versato sarà.
Parte.

Scena terza. Buondelmonte ed Irene, indi Eleonora
IRENE
Che pensi?…
BUONDELMONTE
Uscir vogl’io.
IRENE
Solo?… Così?… Deh! no…
BUONDELMONTE
Di scorta alcuna
Uopo non vedo.
IRENE
Hai molti
In Firenze or nemici…
BUONDELMONTE
(per partire)
E molti amici.
IRENE
Ah!
ELEONORA
Dove, Buondelmonte?
IRENE
Madre mia!…
BUONDELMONTE
Madre, a Lamberto… ei troppo ardito…
ELEONORA
E puoi
Questi di pace far momenti d’ira?
La sposa che sospira
Non ti rattien?… T’arresta.
BUONDELMONTE
Sì… ma forse funesta
Può diventar l’ira compressa…
ELEONORA
Ah! lascia
Al tempo il mitigar la rabbia insana.
IRENE
Sdegni non più, soltanto
Abbi gioia d’amor a me d’accanto.
Partono.
Sala recondita in casa degli Amidei.

Scena quarta. Mosca, Oderigo, Uberti, ed altri Congiunti e familiari degli Amidei entrano; li segue Lamberto
LAMBERTO
O voi, di parentado a me congiunti,
Liberi qui parlate:
Delle offese recate noi dobbiamo
Tutti far la vendetta.
GLI ALTRI
Lo vogliamo.
ODERIGO
Resta il pensar qual esser debba.
UBERTI
Quale
Nel grido avanzi dell’offesa il grido.
LAMBERTO
Mal non dici; e tu Mosca, udisti?…
MOSCA
Ancora
Qui non odo una sola,
Che fosse a tanta inchiesta atta parola.
LAMBERTO
Tu la dirai.
MOSCA
Fia saggio
Il dirla l’uom, che più ferì l’oltraggio.
LAMBERTO
Io dunque la sua vita…
ODERIGO
(a Lamberto)
Odi… Parenti
Ha molti Buondelmonte… e tristi effetti.
LAMBERTO
E che? Forse impunito
Restar dovria?…
ODERIGO
No, ma si cerchi cosa,
Che al desir pago unisse…
MOSCA
(grave)
Cosa fatta capo ha…
LAMBERTO
Mosca!
UBERTI
(a Lamberto)
Che disse?
ODERIGO
È saggio il preveder ove ei meni
Quella via, che fia scelta.
MOSCA
Cosa fatta capo ha… dissi… decida
Lamberto poi.
LAMBERTO
Pria di temer…
MOSCA
S’uccida.
ODERIGO
(a Lamberto)
Ebben tu il vuoi?
LAMBERTO
Sì.
UBERTI
Che si tarda ancora?
MOSCA
La parola s’ascolti.
LAMBERTO
Ei mora.
TUTTI
Ei mora!
LAMBERTO
A questo io vi adunai. Desio di sangue
È il sol, che a me ragiona: adesso io sappia
Chi a tal desio non s’opporrà fra voi.
ODERIGO
Io primo.
UBERTI
Uberti.
LAMBERTO
(guardando Mosca)
Mosca.
GLI ALTRI
Tutti noi.
LAMBERTO
Sia noto il mio pensiero.
GLI ALTRI
Parla.
LAMBERTO
(a Mosca, Oderigo, ed Uberti)
Udite.
All’istante noi soli
Usciam, cerchiam di Buondelmonte: il primo
Io sarò che gli chiegga
Dell’insulto ragione, e la sua rabbia
Appena il tempo s’abbia
D’oppormi il brando, ed egli mora, o vegga
Me spento, e voi…
ODERIGO, MOSCA e UBERTI
Noi seguirem.
LAMBERTO
Fin quando
Ei col suo sangue lavi l’onta:
(ai congiunti)
E voi
Qui vi terrete finché nuova giunga
Ch’uopo vi sia del vostro braccio: alcuno
Da ciò dissente?
CONGIUNTI
No.
LAMBERTO
Fedeli tutti
Fra noi saremo?
CONGIUNTI
Si.
LAMBERTO
L’odio feroce
Per quell’empio sarà?
CONGIUNTI
Noi lo serbiamo
Feroce in cor.
LAMBERTO
Giuratelo.
TUTTI
Giuriamo.
ODERIGO
Se in me dileguisi
L’odio per lui,
Il vil mi chiamino
Fra’ cavalier.
MOSCA
A dir che uccidasi
Il primo io fui:
In me rispondono
Detti a pensier.
LAMBERTO
Cadan dal novero
De’ giorni miei
Quanti concederne
A lui vorrei.
UBERTI
Uberti io sono,
Basta il nomarmi:
De’ detti al suono
Rispondan l’armi
(Cava la spada e seco tutti.)
TUTTI
La spada vendichi,
Ma con onor,
Tanta perfidia
Del mancator.
LAMBERTO
Senno e silenzio
Pria del momento.
ALTRI
In faccia al perfido
Sdegno, ardimento.
LAMBERTO
Bianca, sollevati
Dal tuo dolor:
Tal dì fia l’ultimo
Pel traditor.
ODERIGO
Ultimo, e orribile,
Ché tal gli spetta.
TUTTI
Tradita vergine,
Avrai vendetta;
La spada vendichi,
Ma con onor,
Tanta perfidia
Del mancator.
Tutti partono eccetto Lamberto ed Uberti.

Scena quinta. Lamberto ed Uberti indi Bianca e Tedaldo
LAMBERTO
Pon mente a quel ch’io dico: sian le porte
Chiuse della magione in fin ch’io torni.
UBERTI
E se Tedaldo!
LAMBERTO
Giova. Alcun non sorta.
BIANCA
Ah! mio fratel!
TEDALDO
Lamberto!
LAMBERTO
(a Bianca)
Avrem vendetta.
BIANCA
Come? che dici?
LAMBERTO
Si: vendetta, o morte.

Scena sesta. Mosca e detti
MOSCA
(a Lamberto)
Vieni.
LAMBERTO
(Gli fa cenno di eseguire ciò ch’è stabilito. Uberti parte.)
Uberti!
(a Bianca che vorrà seguirlo)
Qui resta.
Parte seguito da Mosca.
TEDALDO
Oh! avversa sorte!…
BIANCA
Ah! stanca… stanca io sono
Di più soffrir!… Tedaldo, all’infelice
Mesto, funebre un carme si prepara…
Empio!… Crudel!… Morte s’avanza… All’ara
La rivale il trascina… Nella tomba
Ahimè! l’iniqua appresta
Talamo orrendo… Dunque…
Non v’è… non v’è pietà? Quella vendetta
Io non voglio, e detesto.
TEDALDO
(Alla dolente
Si smarrisce il pensier: nel suo cordoglio
Non vede il traditore.) Alma innocente,
Serena il cor, ten prega omai l’amico.
BIANCA
Se amico a me tu sei,
Piangi, Tedaldo, piangi i casi miei,
Ma… intanto Buondelmonte,
Corre… lo veggo alla rivale in braccio.
(in delirio)
Prima che al seno tuo stringa l’infida
Quella man, che le porgi… ah! pria m’uccida.
Ah! tu ben sai quest’anima
Quale sentiva ardore:
T’amai siccome gli angeli
Aman d’eterno amore:
E ancor tradito, credimi,
Favella amore in me.
Io ti scongiuro, involati.
Evita orribil sorte.
Ah! fuggi… fuggi, salvati.
Al fianco tuo sta morte:
Fero il pugnal de’ perfidi
Balena intorno a te.
Egli non m’ode!… Ascoltami
Almeno tu, gran Dio!
Salvalo… deh! perdonagli
L’affanno del cor mio:
E se non basta il piangere,
Togli la vita a me.
TEDALDO
(scuotendola)
Cessa: non ho più lacrime
Per piangere con te.
Ritorna alla ragione
Odi: ti calma…
BIANCA
Invano…
TEDALDO
Scorda un ingrato, e insano…
BIANCA
(per togliere il ferro a Tedaldo che lo vieta)
Morte… la morte io vo’.
TEDALDO
Tu macchiarti d’un delitto
Che fa al mondo, al cielo orrore?
Sui tuoi giorni il cielo ha dritto,
Non ha dritto un vano amore.
BIANCA
(pentita)
Ah! conceda Iddio perdono
A una mente che delira!
Ma… gl’iniqui dove sono
Mentre Bianca qui sospira?
Ah! trafitto… ei cade… ei langue.
L’infelice forse muor!
TEDALDO
Voglia il ciel, che tanto sangue
Evitar si possa ancor!
Calmati; io corro a togliere
L’incauto dal periglio
Innanzi all’ara supplice
A’ piedi suoi cadrò.
Se alle mie preci, al piangere
Non cangerà consiglio
Tu dell’ingrato scordati,
Che forse mai t’amò.
BIANCA
Vanne: tu puoi quel misero
Togliere al suo periglio.
Vola: tu sol sei l’angelo,
Che consolar mi può.
E se di morte annunzio
Ti leggerò sul ciglio,
Io cesserò di piangere,
Ché di dolor morrò.
Partono.

Scena settima. I familiari, e congiunti degli Amidei: indi Giovanna
CORO I
Qual giorno!
CORO II
Funesto!
CORO I
Di morte, e spavento!
CORO II
A Bianca di lutto, – D’estremo tormento!
TUTTI
Tu, Bianca, bel raggio – Del sol d’Amidei,
La vittima sei – D’un fiero livor.
Cagione funesta – D’orribile affanno
Per te fu l’amore. –
CORO I
Amore tiranno!
TUTTI
Ah! più non t’avanza – Di pace speranza.
All’ora sei giunta – Di sangue, d’orror!
Giovanna!
GIOVANNA
Più sommessi favellate.
CORO
La misera che fa?
GIOVANNA
Mesta, abbattuta
Ella s’avanza. Deh! col vostro duolo
Non aggravate il suo rancor!
CORO
Tacciamo.
BIANCA
Io più nol rivedrò!
CORO
Vieni: fa core.
BIANCA
In che sperar dovrò?

Scena ottava. Tedaldo mesto e detti
TEDALDO
Bianca!
BIANCA
Ah! Tedaldo!
TEDALDO
Non offre la magion schiusa una porta,
Che varco fuor mi dia.
BIANCA
(atterrita)
Come?
(al Coro)
Ch’ei sorta.
GIOVANNA
Nol può!
CORO
Lamberto il vieta ancora a noi.
BIANCA
Iniqui tutti!
GIOVANNA
Oh, cielo!
BIANCA
(furente)
Versate pur… Sangue versate… Immersa
Sia nel sangue vostr’ira… Che sperate?
Siete di tutti orror!… Per voi tremate.
Trema, Lamberto… Menti…
Tu non mi sei fratello…
GIOVANNA
Ahimè!
TEDALDO
Qual mai
Furor t’invade? Calmati.
BIANCA
La calma
Può darmi solo il cielo… a lui vicino!
Or non mi resta in terra,
Che angoscia, che furor… Perfidi!… Io voglio
Di vostra man morir… Il sangue mio…
(abbattuta)
Sangue bramate?… Ma… a chi parlo… oh! Dio!…
(a Tedaldo)
Ah! forse il misero, – Mentr’io qui gemo,
Lo spiro estremo – Al ciel darà!
A me rivolgere – Cerca l’accento;
Me, nel lamento, – Chiamando va.
Ah! spenta recami – A lui dappresso.
L’avello istesso – Ne chiuderà.
Allor quest’anima – Ardente ancora,
l’alma che adora – Consolerà.
GLI ALTRI
Cielo!… Alla misera – Tu dona aita,
ché la sua vita – Mancando va.
TEDALDO
(guardando nella scena)
Viene Lamberto.
BIANCA
(si appoggia a Giovanna)
Ah!
TEDALDO
Sventurata!
Qual gioja atroce!

Scena nona e ultima. Detti e Lamberto con ferro nudo, ed insanguinato. Lo seguono Mosca, Oderigo ed Uberti
LAMBERTO, ODERIGO, MOSCA e UBERTI
Sei vendicata…
LAMBERTO
Pagò la pena – Del tradimento.
MOSCA
(a Tedaldo)
Nella tenzone – L’indegno è spento.
TEDALDO
(a Lamberto)
Taci, rispetta – Quel suo dolor.
LAMBERTO
A lei, l’affanno – Male or s’addice.
GIOVANNA
Deh! ti rincora, – Bianca infelice;
qual fior recide – Malcauto sdegno!
LAMBERTO
(appressandosi a Bianca)
Alfin quel vile…
BIANCA
Scostati, indegno.
LAMBERTO
Sorella! …
BIANCA
Iniquo, – In me l’impresa
compir tu déi…
(disperata)
LAMBERTO
Pensa all’offesa.
(gitta il brando ai piedi di Bianca)
LAMBERTO, UBERTI, ODERIGO e MOSCA
E mira il sangue – Dell’offensor.
BIANCA
Ah!
(volge altrove il guardo, e cade nelle braccia di Giovanna)
TEDALDO, GIOVANNA e CORO
Forsennati! – Pietà di Bianca:
ella già manca – Nel suo terror!
BIANCA
(sollevandosi e languente)
Voce ancora m’avanza, che basti
A chiamarti l’orror de’ viventi:
La vendetta che tanto invocasti,
In un punto due vite troncò.
Bramo solo a quel sangue vicina
Dare in pace gli estremi lamenti!
Su voi tutti dall’ira divina
Rovesciato quel sangue vedrò!
(cade morente in braccio di Giovanna)
TEDALDO, GIOVANNA e CORO
Ella muore! Lamberto, che festi?
LAMBERTO, ODERIGO, MOSCA e UBERTI
Morte sola vendetta saziò.
TEDALDO, GIOVANNA e CORO
Sciagurati!… Dell’ira divina
il flagello tardare non può.
Cala il sipario

Fine

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