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TuttoVerdi – Rigoletto

RigolettoDVDCoverCon il sedicesimo volume del ciclo TuttoVerdi della CMajor si entra nel terreno delle opere più amate e popolari di Verdi, quelle che (facendo un discorso più prosaico) possono vantare una discografia e una videografia decisamente cospicua, tale da rendere nullo il valore documentario di una nuova incisione chiamata a fronteggiare gli impegnativi confronti con i cofanetti vicini di scaffale. Nel caso del Rigoletto va comunque notato che la videografia del capolavoro verdiano non è poi così ricca quanto la popolarità dell’opera farebbe supporre ma, nonostante questo, la presente incisione in dvd non ha certo vita facile. Lo spettacolo, con regia di Stefano Vizioli e il recupero di alcune storiche scenografie di Pier Luigi Samaritani, è gradevole e interessante in alcune scelte non così scontate (come il trasferire tutto il grande blocco del I Atto, dal duetto Rigoletto – Gilda al “Caro nome” nell’interno della casa di Rigoletto) ma non lo definirei come particolarmente innovativo: la scena dell’orgia iniziale, ad esempio, è casta e poco inquietante come avviene 9 volte e tre quarti su 10 ma l’intero III Atto è discretamente suggestivo. Non male la direzione di Massimo Zanetti, che legge l’opera con discreta drammaticità senza però offrire una lettura veramente personale o in grado di reggere gli impegnativi confronti della storia del disco. Nel cast il solo Leo Nucci, con la sua collaudata incarnazione del buffone mantovano, esce vincitore dalla sfida del palcoscenico, mentre Francesco Demuro sfoggia una bellissimo timbro e un’affascinante presenza scenica, ma non ha affatto il fascino predatorio (vocale, prima ancora che attoriale) necessario al personaggio del Duca né la souplesse tecnica indispensabile per emergere dalla difficile “Parmi veder le lagrime”. Nino Machaidze, infine, fa veramente rabbia: in scena è sensazionale perché, oltre ad essere bellissima, è anche un’attrice molto brava e un’interprete che avrebbe un’idea originale, coinvolgente e nuova del personaggio di Gilda… purtroppo i limiti di una tecnica non completamente risolta scemano di molto le potenzialità espressive dell’artista, con il risultato di una Gilda con potenzialità notevole solo in parte espresse. Peccato. Nel complesso un Rigoletto di sufficiente livello, che a teatro si classificherebbe come una serata di normale routine, non così indimenticabile da giustificare l’imperitura meritoria di una ripresa in dvd.

(17 – continua)

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Un Rigoletto francese

Si può proseguire nell’affrontare il problema delle (rare) versioni alternative di arie approntate da Giuseppe Verdi citando anche il Rigoletto, al cui interno (in occasione di un’esecuzione al Théâtre de la Monnaie di Bruxelles nel 1858) venne inserito un momento solistico destinato al personaggio di Maddalena, la breve aria “Prends pitié de sa jeunesse”. L’aria in questione venne riscoperta negli anni ’70 da Patric Schmid, direttore di Opera Rara, ed è presente sia nella prima partitura vocale francese del Rigoletto (Escudier 1857-1858) che in praticamente tutti i libretti francesi relativi all’opera apparsi nel XIX secolo. La musica non è niente altro che un adattamento dall’aria da camera “Il poveretto”, quest’ultima probabilmente nata durante un soggiorno di Verdi a Londra, dato che il testo è di Manfredo Maggioni, all’epoca residente nella capitale britannica. Il nuovo testo in francese destina al mezzosoprano quattro quartine (nella romanza, in tre quartine, viene integralmente ripetuta, al termine, la prima strofa) in cui la donna chiede disperatamente pietà per il giovane straniero che dorme. Nota giustamente il Budden, nel suo insostituibile studio sulle opere verdiane, che “è impensabile che Escudier potesse pubblicare questa cosiddetta “Romanza dal Rigoletto” senza l’autorizzazione di Verdi. Sembra che si abbia a che fare con uno di quei curiosi casi in cui il compositore, una volta certo della circolazione duratura di una delle sue opere, si mostrò sorprendentemente disposto a passare sopra l’integrità del suo testo, purché non si trattasse di pirateria editoriale.”

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