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TuttoVerdi – Un giorno di regno

Un-GiornoDVD_FrontCoverSecondo volume del progetto TuttoVerdi della CMajor è il dvd del bistrattato Un giorno di regno, lavoro celebre per il fiasco del suo debutto, fiasco che, per lungo tempo, condizionò pubblico e critica nel giudicare l’opera in questione francamente brutta e deludente. In realtà Un giorno di regno ha dimostrato di essere un lavoro comico non privo di bei spunti e decisamente godibile, a patto però di radunare un cast di artisti motivati ed entusiasti, in grado di mascherare per quanto possibile le debolezze della composizione. Un giorno di Regno, difatti, non è un’opera brutta ma, certamente, è un’opera debole ed ha, quindi, bisogno dell’intervento degli interpreti. Pier Luigi Pizzi lo sapeva e, nel 1997, creò a Parma uno spettacolo bellissimo, tra i suoi migliori, che spostava l’ambientazione della vicenda dalla Polonia del libretto di Felice Romani alla stessa Parma, configurando scenografie e narrazione come un felicissimo omaggio alla città ducale e alle sue atmosfere particolarissime e nebbiose. Dopo quindici anni lo spettacolo non ha perso nulla del suo fascino originario ed è il punto di forza del dvd in questione, visto che le belle riprese di Tiziano Mancini riescono a valorizzarlo con grande eleganza. Bella e frizzante anche la direzione di Donato Renzetti, che non ricerca inutili anticipazioni del Verdi che verrà ma racconta la vicenda con scioltezza e souplesse. Il problema, inutile nasconderlo, è nel cast, un problema acuito dalla pubblicazione, a cura della Hardy Classic, della ben altrimenti riuscita videoregistrazione del 1997 (sia pur con un livello tecnico inferiore) che si pone come ineludibile termine di paragone. Di fatto la sola Anna Caterina Antonacci, replicando la sua riuscitissima Marchesa del Poggio, si pone su vertici di eccellenza, anche se la voce si è fatta decisamente meno fluida e più dura rispetto al debutto. Molto bravo è pure Paolo Bordogna, ma la parte del Signor La Rocca è molto limitata nell’economia dell’opera. Gli altri sono tutti attori convincenti e di piacevole figura, ma non hanno quella fantasia di fraseggio che pure sarebbe necessaria in questa commedia degli equivoci: Alessandra Marianelli, a onor del vero, cerca di interpretare con brio, ma l’esecuzione vocale è piuttosto dura, mentre il protagonista, Guido Loconsolo, canta in maniera discutibile (la sua cavatina d’entrata scoppietta decisamente poco) e l’emissione piuttosto pesante gli preclude anche il necessario lavoro sulla parola.

(3 – continua)

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