Articoli con tag blog

Il blog riapre, se vi pare

Magda Olivero, redentemente scomparsa. Provatemi a dire che non era bella.

Magda Olivero, recentemente scomparsa. Provatemi a dire che non era bella.

Il blog riapre spero definitivamente. L’ultimo periodo è stato, in effetti, estremamente intenso, sia dal punto di vista lavorativo che per vari problemi personali e familiari (che spero definitivamente risolti). In aggiunta a tutto questo ci sono dei momenti in cui anche il minimo impegno (che poi così minimo non è) richiesto da questo spazio web arriva a pesarmi e, come già avevo scritto, non mi piace l’idea di dover far vivacchiare il blog con pezzi scritti alla meno peggio. In aggiunta a tutto questo confesso di vivere una profonda crisi con l’opera così come oggi viene concepita e allestita nella maggior parte degli spettacoli che mi capita di vedere dal vivo. A me pare che il fulcro di ciò che dovrebbe essere uno spettacolo lirico, ossia la meraviglia e lo stupore causato dalla voce umana e dalle sue infinite possibilità espressive, non solo non sia più al centro della programmazione ma, a volte, sia addirittura visto come un inciampo. Provo a spiegarmi meglio: si potranno allestire spettacoli fastosi e magnifici (ma nemmeno tanto poi, vista la crisi): ci sarà sempre un film con una CG più spettacolare e magnifica; i cantanti e le cantanti saranno pure obbligati a essere belli, sexy e credibili in scena (ma mica è una prerogativa dei nostri tempi, come dimostra la foto a sinistra) ma ci saranno sempre attori hollywoodiani più belli, più sexy e più credibili… Il centro dell’opera, quello che la rende diversa da qualunque altra forma d’arte è la magia della voce umana chiamata a farsi veicolo drammaturgico e teatrale. Se la voce umana non tornerà al centro delle programmazioni non vedo un roseo futuro per questa forma d’arte così difficile, particolare e affascinante. Il discorso è ancora più spinoso se si passa a quella particolare nicchia di repertorio costituita dal repertorio del primo Ottocento italiano, cui questo blog è principalmente dedicato perché è, in fondo, il mio repertorio preferito. Questo non significa che la regia e l’aspetto teatrale in una rappresentazione non siano importanti (lo sono e come, altrimenti non avrei nemmeno creato un’apposita sezione nel blog): ma non è esclusivamente nella regia che l’opera trova il suo ubi consistam. In ogni caso si tratta di un discorso piuttosto lungo e complesso che, quando avrò l’ispirazione, non escludo di voler approfondire con un post apposito: per il momento, visto il recente e discutibile tornado che ha travolto l’Opera di Roma mi limito a segnalare un bell’editoriale di Michelangelo Pecoraro apparso su OperaClick… senza voler limitare le responsabilità di alcune masse artistiche a me sembra comunque fuori di testa che un teatro che produce musica scelga, tra i suoi dipendenti, di licenziare chi quella musica la fa. Ma sarò strano io. Approfitto di questa apertura anche per segnalare che il mio libro Dionilla Santolini diva «inattuale» edito dalla Zecchini Editore è disponibile, per chi vuole, anche in pdf e segnalo altresì che è in lavorazione Il volto della sposa. Lucia di Lammermoor e Lucie de Lammermoor,  una mia nuova fatica (ma datemi il tempo di finirla) per la Piccoli Giganti Edizioni: si tratta in quest’ultimo caso di un progetto cui tengo moltissimo, dedicato a una delle mie opere preferite, ovvero Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, ma avrò sicuramente tempo per news più approfondite. Per il momento registro la riapertura di NSB con quanto ne consegue, ovvero la prossima conclusione delle note a margine relative al ciclo TuttoVerdi, qualche articolo che mi gira per la testa da un po’ e varie altre amenità. Purtroppo con la recente morte di Magda Olivero, registro anche l’ultimo di una serie di gravi lutti avvenuti nel 2014 nel mondo della lirica: prima della divina Magda ci hanno lasciato anche Licia Albanese, Carlo Bergonzi e Cristina Deutekom. Un’intera generazione di artisti e, forse, un intero modo di fare opera che sono scomparsi per sempre.

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Il dubbio

il dubbioIl blog langue, ormai da tempo. Mi capitano spesso momenti come questo (il vecchio blog rimase inattivo per moltissimo tempo, prima dell’inevitabile chiusura). Non credo che chiuderò Non solo Belcanto ma non ho né il tempo né la serenità mentale per gestire il blog al ritmo da webzine di un articolo a settimana che riuscivo a tenere fino a qualche tempo fa.

Questo accade per tante ragioni (che non so quanto possano risultare interessanti), legate a un anno che, per me, è particolarmente strano e difficile per una lunga serie di motivazioni, che investono sia la mia vita privata che la mia vita lavorativa… motivazioni che non starò qui a spiegare (del resto vale lo stesso concetto di cui sopra… a chi interessa?).

Ci tengo, però, a ringraziare quanti passano per il blog, cliccano mi piace e commentano i post: proprio perché questo spazio è comunque visitato e riceve l’attenzione di persone che, in fondo, decidono di passare qui parte del loro tempo non mi va di pubblicare sciatterie, o almeno post che ritengo essere tali… preferisco aspettare il momento in cui avrò quella serenità mentale e quella tranquillità necessarie alla prosecuzione delle attività del blog nella maniera che io reputo idonea. Il ciclo TuttoVerdi sarà quindi completato e sicuramente non lasciato a metà; anche altri progetti che ho in mente (tutti dedicati al mondo dell’opera del XIX secolo, of course) troveranno, prima o poi, la via dei post. Ma per il momento ho bisogno di una pausa. Il blog riaprirà prima possibile, nel frattempo i miei quattro lettori sappiano che hanno i miei ringraziamenti per la loro attenzione e per la loro pazienza. A presto e ad maiora.

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Due anni di Non solo Belcanto

due anniDue anni fa aprivo questo blog sulla piattaforma wordpress. Anche se ultimamente i post sembrano languire alquanto (lo so… lo so… ma sono in procinto di tornare… e spero anche con buone novità 🙂 ) sono orgoglioso di essere arrivato a due anni di attività continuativa.

Questo post mi serve, quindi, per ringraziare tutti coloro che seguono il sito, che hanno cliccato il “mi piace” sulla pagina facebook e che sono followers dell’account twitter di Non solo Belcanto. Spero che i contenuti siano e si mantengano anche in futuro interessanti e piacevoli da leggere. Detto questo ne approfitto anche per scusarmi con quanti dovessero aver ricevuto delle mail di spam dal sottoscritto, dato che ho avuto la casella email vittima di un attacco spam: l’unica spiegazione razionale (e sottolineo RAZIONALE) che ho trovato a questo evento è stato il potere della Forza del destino che ho acquistato mercoledì in edicola.

In ogni caso buon anniversario a Non solo Belcanto e Buona Pasqua a tutti. 🙂

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Le statistiche 2012 di Non solo Belcanto

Nonostante il crash al computer (sono tuttavia rientrato in pista da oggi… la domanda che mi faccio è però un’altra: ma che gli farò ai pc?), nonostante il consorsone di Parfum, nonostante le 10.000 cose da fare da scuola… insomma nonostante tutto Non solo Belcanto ha chiuso anche il 2012. I Maya ci hanno deluso, non si può nemmeno sperare in un’apocalisse per il 2013, però ci saranno le celebrazioni di Verdi e Wagner con cui potremo consolarci della mancata fine del mondo dello scorso 21 dicembre. Paura, eh?

Ecco un estratto:

4,329 films were submitted to the 2012 Cannes Film Festival. This blog had 20.000 views in 2012. If each view were a film, this blog would power 5 Film Festivals

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

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Scioperi

Ho il computer di nuovo in sciopero. Chi conosce un buon esorcista si faccia avanti, grazie.

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Buon Natale!

Chi mi conosce sa che non sono una persona particolarmente legata al clima di festa di questi giorni: per motivi miei (che restano miei) non amo molto il Natale e non partecipo dell’ansia di farsi per forza gli auguri o, peggio, regali inutili. Per tutti coloro che non la dovessero pensare come me… c’è comunque questo post, con tanto di gift musicale. 😉 Auguri di Buone Feste per la Vigilia di oggi e la Festa di domani.

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Un viaggio inaspettato e una noia prevedibile

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Il blog si chiama Non solo Belcanto e difatti ecco un post che col Belcanto non ha niente a che fare, dato che riguarda la nuova fatica di Peter Jackson, ovvero il primo capitolo di una trilogia cinematografica tratta dal bellissimo The Hobbit di Tolkien, ovvero Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato. Chi scrive è sempre stato un tolkieniano della prima ora, lettore e rilettore accanito non solo della Trilogia del Signore degli Anelli ma anche di tutte le altre opere del grande autore britannico: per queste ragioni non ho affatto amato la banalizzazione e la barbara (per me ovviamente) semplificazione che Jackson ha dato delle complesse tematiche del Signore degli Anelli così come si sono viste nella trilogia di dieci anni fa. Quando è stata annunciata una nuova trilogia (che barba… ma i film autoconclusivi ci fanno veramente così schifo?) tratta da Lo Hobbit in molti hanno pensato che fosse un’astuta mossa di marketing di un regista furbacchione, complice degli studios nell’allungare il brodo di un romanzo molto breve e stringato nel tentativo di ripetere il clamoroso successo al botteghino degli altri film fregandosene altamente e bellamente di cose come ritmo narrativo, rischio di logorrea in dialoghi e inquadrature, sfilacciamento della tensione del racconto. Quei molti avevano ragione. Le (basse) aspettative sono state infatti confermate in pieno. Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato è più che un film brutto: è noioso, lento, non ha il ritmo dell’action movie né la visionarietà del kolossal, gli effetti speciali sono talmente invasivi da far sembrare i dialoghi un contorno alla spettacolarità della tecnologia avanguardistica del 3D a 48 fotogrammi al secondo (che mi dicono spettacolare… sarà, io l’ho visto in 2D), la sceneggiatura arranca lentamente, “come del burro spalmato su di una fetta di pane troppo grande” (tanto per rimanere in clima tolkieniano) e la lunghezza della pellicola (che è lenta, lenta, lenta e sembra non finire mai) nemmeno aiuta nella definizione dello spazio geografico in cui si muovono i personaggi: ma Dol Guldur non dovrebbe essere a Bosco Atro (ovvero oltre le Montagne Nebbiose)? E che necessità c’è di sviluppare la (brutta) figura dell’orco albino? E perché Radagast il Bruno è presentato come un figlio dei fiori andato a male? E perché appesantire l’inizio con quella lunga (infinita) sequenza di Bilbo che da l’impressione di essere stata messa solo per allungare il brodo? E perché, infine, inserire infodump sotto forma di flashback che interrompono la narrazione per minuti interi?

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Da oggi Non solo Belcanto è un sito

Non solo Belcanto è diventato un sito: considerando ciò di cui si occupa (per lo più opere del primo Ottocento italiano, meglio ancora se sconosciute) essere arrivato in circa un anno e mezzo di attività a 26,466 visite ai contenuti del blog (anche se ogni tanto mi accorgo di qualche errore… che prontamente correggo) e ai 12,540 visitatori segnalati dal plugin di ClustrMaps nel Menu in coda di pagina è un risultato di cui sono davvero contento… un risultato che ho deciso di festeggiare con un piccolo refresh ai font del blog. Chi l’avrebbe detto, ripensando ai lunghi tempi morti del vecchio blog su splinder, che si sarebbe arrivati a questo risultato! ^_^

A parte questo non c’è mica tanto da stare allegri in questo periodo, date le continue uscite del nostro ineffabile Ministro Profumo sul destino della scuola pubblica (che poi nell’era di internet basta un attimo per informarsi, per esempio mica vero che il ventilato aumento a 24 ore di didattica frontale – NON di lavoro come molti giornali hanno scritto… il lavoro è molto di più – ci avrebbe allineato all’Europa)… mi auguro comunque, per i miei studenti, per me e per i miei colleghi, che la scuola pubblica sopravviva anche a questo ennesimo attacco frontale.

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Comunicazioni di servizio

E visto che oggi è il compleanno del blog ricordo anche che Non Solo Belcanto ha la sua pagina su Facebook: cliccate “mi piace” in numerosi e diffondete! ^_^

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Il blog compie un anno!

Un anno fa Non solo Belcanto cominciava la sua avventura: è stato un anno bello e intenso, sia per me che (spero) per chi legge il blog. Per l’occasione nessun video ma, per prima cosa, un semplice omaggio alla vecchia lira e, in particolare, alle banconote che (durante l’esistenza della moneta nazionale italiana) vennero dedicate a due grandi operisti dell’800, ovvero le 1.000 £ con Giuseppe Verdi (I tipo emesso dal 1962 al 1969, II tipo emesso dal 1969 al 1981) e le 5.000 £ con Vincenzo Bellini (banconota emessa dal 1985 al 1996).

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