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Don Checco di Nicola de Giosa

Nicola de GiosaRicevo e pubblico volentieri da Paola Ciarlantini il seguente articolo sulla ripresa in epoca moderna dell’opera Don Checco del compositore barese Nicola de Giosa, avvenuta allo Showville di Bari il 15 marzo 2013. Il lavoro, composto nel 1850, era famoso per essere l’opera comica preferita di Ferdinando II di Borbone. Sono peraltro molto felice che tale riproposta sia avvenuta grazie alla direzione aristica di Angelo Cavallaro, che a Jesi ricordo promotore instancabile di tanti recuperi della produzione musicale sconosciuta del XIX secolo.
L’atteso ritorno sulle scene del Don Checco di Nicola De Giosa (di PAOLA CIARLANTINI)

L’opera Don Checco di Nicola De Giosa (Bari 1819-1885) è stata, secondo Andrea Lanza, curatore della voce sul compositore per il The New Grove Dictionary of Music and Musicians (il più autorevole dei dizionari musicali correnti), “his masterpiece and one of the greatest successes in the history of Naples”. Lo testimoniano le novantasei repliche della prima rappresentazione, avvenuta al Teatro Nuovo di Napoli l’11 luglio 1850, e una fortunata cronologia teatrale durata fino al tardo Ottocento. Don Checco, frutto maturo ed importante del circuito teatrale meridionale in epoca preunitaria ha rivisto le scene allo Showville di Bari lo scorso 15 marzo 2013, in forma di concerto, grazie all’azione congiunta di due specialisti del settore: il M° Angelo Cavallaro, attuale direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari,  già per un decennio direttore artistico del Teatro “G. B. Pergolesi” di Jesi (per il quale ha promosso numerose prime in epoca moderna di celebri opere dimenticate, come ad esempio Giulietta e Romeo di Nicola Vaccaj), e il M° Lorenzo Fico, musicologo, direttore d’orchestra e filologo, che dell’opera del compositore barese ha curato l’edizione critica e la direzione musicale.

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