Articoli con tag Maometto II

Spigolature pesaresi e Ewa Podleś: Arias for Contralto

Il primo post settembrino del blog è dedicato, anche quest’anno, a Rossini. Inevitabile, visto che il mese di agosto è caratterizzato per ogni appassionato di Belcanto dagli eventi del Rossini Opera Festival di Pesaro che, quest’anno, presentava non poche attrattive. Non ripeterò qui quanto già scritto sulle recensioni di OperaClick (Ciro in Babilonia, Matilde di Shabran, Il Signor Bruschino, Recital di Jessica Pratt, Recital di Mariella Devia) ma aggiungerò solo la soddisfazione per aver visto, finalmente, impegnata a Pesaro in un ruolo di grandi possibilità espressive e tecniche come quello di Ciro il contralto polacco Ewa Podleś, che per quanto mi riguarda è stata una delle grandi protagoniste di questa edizione 2012 del Rof, accanto all’Amira di un’altra artista che ammiro moltissimo, ovvero Jessica Pratt (il cui recital all’Auditorium Pedrotti è stato incredibile per mole dei brani cantati, qualità dell’esecuzione e fantasia nelle variazioni). Ascoltare dal vivo la voce della Podleś è un’esperienza incredibile, dato che, pur con gli inevitabili acciacchi dell’età e con un’esecuzione tutt’altro che perfetta, si tratta di un’artista maiuscola, che colpevolmente solo ora approda a Pesaro in un ruolo protagonista (non considero tale la Giunone delle Nozze di Teti, e di Peleo del 2001, benché “rinforzata” con l’omonima cantata). Debutto tardivo, ma debutto comunque splendido, come ognuno può notare ascoltando la registrazione di Rai5 che (miracolo!) ha trasmesso in leggera differita la serata inaugurale.

Leggi il seguito di questo post »

, , , , , , , , ,

1 Commento

Maometto & Maometto: Gioachino Rossini

Ascoltare il Maometto II tenendo presente il luogo comune secondo cui Rossini sarebbe un compositore astratto e sostanzialmente poco interessato ai suoi soggetti è abbastanza utile per capire come, in realtà, non sempre questa posizione sia sostenibile. Molti studiosi hanno, infatti, parlato di “tinta” (usando un termine verdiano) per definire il clima tragico e disperato di cui l’intera partitura è permeata: priva di Sinfonia (come è il caso per la maggior parte delle opere “sperimentali” composte per il Teatro San Carlo di Napoli da Rossini) l’opera inizia infatti con una complessa Introduzione in cui episodi corali e tirate solistiche si alternano nella definizione di un clima notturno di incertezza e paura. Lo stesso clima sperimentale del lavoro è anche alla base della smisurata dilatazione cui sono sottoposti i numeri della partitura: in un’opera seria dal soggetto tragico era infatti consuetudine applicare lo stile alto anche alla costruzione della partitura, all’uopo dilatata nelle proporzioni per raggiungere quel sublime senso drammatico necessario; eppure, anche tenendo conto di queste premesse, l’abnorme ingigantirsi delle proporzioni all’interno dei numeri dell’opera stupisce ancora oggi l’ascoltatore rossiniano.

Leggi il seguito di questo post »

, , , , , , , , , ,

2 commenti

La Colbran della DiDonato

Che Joyce DiDonato sia una delle più autorevoli e importanti interpreti rossiniane dei nostri tempi è fuor di dubbio e, proprio per questo, l’uscita del suo recital Colbran, the Muse è stata accolta, due anni fa, con grande curiosità ed interesse da parte dell’intero mondo melomane. Dedicare un intero programma ad un’artista mitica nella storia del melodramma del XIX secolo è stato, da parte dell’energica e talentuosa cantante americana, un gesto di ammirevole coraggio, anche se, dopo l’ascolto, la reazione che ho avuto non è stata quell’entusiasmo che mi sarei aspettato di ritrovare dopo la sua strepitosa Adina pesarese del 2003 e dopo la splendida Cenerentola targata Naxos. Non che la DiDonato canti male, ci mancherebbe, ma l’impostazione monografica del recital appare curiosamente altalenante tra brani maggiormente riusciti e altri (in particolare le due grandi scene tratte dall’Armida) decisamente meno convincenti anche se, ahimé, ambiziosamente scelti per aprire e chiudere l’impegnativo programma del disco. Questa la tracklist:

  • Armida – D’amore al dolce impero
  • La donna del lago – O mattutini albori / Tanti affetti
  • Maometto II – Giusto ciel, in tal periglio
  • Elisabetta, regina d’Inghilterra – Quant’è grato all’alma mia
  • Semiramide – Bel raggio lusinghier
  • Otello – Ah! Dagli affanni… Assisa a pié d’un salice
  • Armida – Se al mio crudel tormento… È ver… gode quest’anima!

Joyce DiDonato, mezzosoprano
con Lawrence Brownlee
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia – Roma
Edoardo Müller
1 CD Virgin – 72’05”

Leggi il seguito di questo post »

, , , , , , , ,

Lascia un commento