Archivio per la categoria Caritea, Regina di Spagna

Risorgimento – 2: Caritea, Regina di Spagna di Saverio Mercadante

L’omaggio di Non solo Belcanto al 150° dell’Unità d’Italia avviene con l’approccio a quattro melodrammi “inusualmente” risorgimentali (Clicca sull’immagine a lato o sul banner nella colonna di destra per leggere gli altri articoli del ciclo).

Il fatto

Tra i moti insurrezionali che interessarono l’Italia negli anni ’40 spicca il coraggioso tentativo di Attilio ed Emilio Bandiera, due giovani fratelli veneziani, entrambi ufficiali disertori della marina austriaca e aderenti alla Giovine Italia (l’associazione sciolta negli anni ’30 e da Mazzini rifondata nel 1840). Agli inizi dell’estate del 1844 entrambi sbarcarono, assieme ad un manipolo di compagni, sulle coste calabresi nell’obiettivo di partecipare alla rivolta popolare contro il governo borbonico. Il gruppo di rivoltosi, tuttavia, comprese da subito che i moti (scoppiati a marzo) erano stati rapidamente sedati, ma i fratelli Bandiera vollero comunque proseguire nella loro spedizione incontrando, tuttavia, la resistenza o, peggio, l’indifferenza delle popolazioni locali. Traditi dal compagno Pietro Boccheciampe, che li denunciò a Crotone, i rivoltosi vennero arrestati dalle guardie austriache alle porte di San Giovanni in Fiore. Pochissime furono le grazie concesse dal re Ferdinando II e nove partecipanti alla spedizione furono condannati a morte. I fratelli Bandiera con altri sette compagni vennero fucilati nei pressi di Cosenza il 25 luglio 1844 e si avviarono provocatoriamente al patibolo cantando un coro dall’opera Caritea, Regina di Spagna di Saverio Mercadante (nota anche con il titolo di Donna Caritea) che recitava: “Chi per la patria muor vissuto è assai!”. Nonostante non fosse stata organizzata da Mazzini (che, anzi, aveva espresso pareri negativi sull’opportunità di simili iniziative) il fallimento della spedizione riaccese le polemiche dei moderati, che criticavano aspramente le fallimentari insurrezioni ispirate dai repubblicani e, di conseguenza, l’operato e i metodi mazziniani.

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